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FINAL FOUR COPPA ITALIA – CRONACA DI UNA GRANDE IMPRESA
28-03-2016 12:05 - News Generiche

L´esultanza dell´Arno a fine match - Foto Germogli (La Nazione)
Ma i primi artefici della vittoria sono stati proprio i ragazzi di Mattioli, che hanno alzato le braccia al cielo dopo due giorni ricche di sorprese e pathos: nel primo match di semifinale la favorita Gis Ottaviano esce immediatamente di scena per mano di una quadratissima Pallavolo Cisano. Sicuramente un po’ di sfortuna per i campani, che perdono il loro opposto all’inizio del terzo set sul punteggio di 1-1, ma anche la dimostrazione che non sempre dominare in lungo e largo il proprio girone è un vantaggio quando si va a giocare degli incontri da dentro o fuori. Non aver mai affrontato nel proprio girone un avversario del proprio livello ha portato i vesuviani a trovarsi per la prima volta sotto nel punteggio in una gara importante, in una condizione psicologica mai affrontata durante il campionato. La pressione di essere favoriti e di dover vincere a tutti i costi, al di là dell’infortunio importante che avrebbe certamente scalfito il morale di qualsiasi squadra, ha giocato un brutto scherzo alla Gis, che non è affatto sembrata quella squadra schiacciasassi che è nel proprio girone. Grande merito di ciò va sicuramente dato alla Pallavolo Cisano, che nella prima partita ha potuto mostrare la lucidissima regia del palleggiatore Sbrolla, due centrali molto fisici e capaci di stampare 5 muri a testa e un opposto molto continuo, praticamente mai fermato dai campani. Ottaviano non è riuscita a trovare le giuste contromisure alla mancanza del proprio opposto e si è dovuta inchinare per 3-1 ai bergamaschi.
Nella seconda semifinale l’Arno gioca davanti al proprio pubblico (circa 400 spettatori) contro Sabaudia, squadra con due bombardieri di prima categoria come l’opposto Scialò e lo schiacciatore Mandolini, dotato di un’elevazione impressionante. L’Arno invece dà meno punti di riferimento all’avversario, con l’ottimo Signorini sempre in grado di variare la distribuzione in base alle scelte del muro avversario. Di rilievo la prestazione, soprattutto in attacco, di Ancilli, schierato da titolare in entrambe le partite senza aver mai fatto parte dello starting-six in campionato. Dopo un primo set in cui l’Arno capitalizza a dovere il minimo vantaggio mantenuto per tutto il set, nella seconda frazione il match è equilibratissimo, ma l’Arno sfrutta un errore arbitrale a proprio favore (con conseguente cartellino rosso) per passare in vantaggio e portare a casa il set. Terza frazione con l’Arno in scioltezza e Sabaudia che non riesce mai veramente a impensierirlo.
Il Sabato si apre con la combattutissima finale per il 3° posto che vede Sabaudia battere Cisano per 21-19 al tie-break dopo essere stata sotto 2-1.
Ma l’attenzione di tutti è concentrata sulla finalissima, che si apre con le due squadre piuttosto fallose, anche per l’importanza della posta in gioco. Il primo set vede Cisano mettere in difficoltà la ricezione di casa con ficcanti battute: l’Arno soffre troppo, gestisce male alcuni palloni sporchi e viene contenuto più che dall’altissimo muro avversario dalle grandi difese dei bergamaschi, con il libero Possia in versione ‘aspirapolvere’ soprattutto sugli attacchi dal centro e sulle coperture. Ma piano piano l’andamento della partita cambia: Cisano rallenta la battuta commettendo diversi errori non forzati, l’Arno ritrova l’eccellente livello di ricezione che l’ha contraddistinto in tutto il campionato e gli attaccanti iniziano a passare con continuità. Mattioli chiede ai suoi di alternare la battuta corta a quella tesa e Cisano va un po’ in difficoltà, permettendo all’Arno di pareggiare i conti: 1-1.
Nel terzo parziale si prosegue con lo stesso leitmotiv del set precedente, con l’Arno che è ora sempre avanti. I biancoverdi sono bravi a toccare tanto a muro anche quando non riescono a chiudere il punto e Cisano sembra perdere un po’ delle sue sicurezze. Spinti dal pubblico di casa i ragazzi di Mattioli gestiscono bene il vantaggio e chiudono 25-20. Senza storia il 4° set con l’Imballplast sempre avanti (8-5, 16-8, 21-14) e chiusura a 17, con l’ultimo punto di Papucci che può dare il via alla festa dell’Arno, premiato dal dirigente federale Agostino Pantani e da miss Toscana Francesca Bandini.
Un successo storico per l’Arno, che conquista per la prima volta nella sua storia un trofeo a livello nazionale: un successo fortemente voluto e meritato, che deve essere un incentivo per continuare a lavorare con impegno per raggiungere in futuro altre importanti soddisfazioni.